Potreste pensare di trovarvi catapultati in un film fantascientifico e non credere ai vostri occhi, ma gli addetti ai lavori di Motorola ci credono, eccome. Anzi, ci stanno già lavorando. A cosa? Allo sviluppo delle password del futuro per l’autenticazione a servizi o dispositivi : piccole pillole da ingerire o tatuaggi da applicare sul corpo di dimensioni davvero minime.
Se in passato abbiamo sentito giungere voci circa progetti simili dai laboratori di Google, per quanto riguarda il progetto BodyCom o i codici di sicurezza da controllare con la mente, oggi l’offerta si amplia e anche alla proposta dell’azienda statunitense. Presentate in occasione della conferenza annuale D11 le due evoluzioni dell’idea di password nascono da una collaborazione con MC10. Si tratta di piccoli chip da impiantare sulla pelle in modo temporaneo e contenenti tutte le info necessarie per effettuare l’autenticazione dell’utente. Assomigliano a dei tatuaggi e hanno la capacità di resistere a una deformazione pari al 200% della loro dimensione standard, senza rompersi e alzare bandiera bianca.
Ma non è tutto: i ricercatori di Motorola parlano anche di piccole pillole da ingoiare capaci di tramutare il corpo in un unico dispositivo di autenticazione. La pillola contiene infatti al suo interno un circuito in grado di attivarsi quando è a contatto con gli elettroliti conservati negli acidi prodotti dallo stomaco, inviando quindi segnali verso tutte le terminazioni. Anche se, almeno per il momento, si tratta solo di un’idea affidata alle sperimentazioni della Proteus Digital Healt, sembra che sia possibile ingerire una media di 30 pillole al giorno senza rimetterci in salute.