Giù le mani dai dati personali e riservati degli internauti. A ribadirlo è il Garante della Privacy, che proprio in questi giorni è tornato a scontrarsi con il mancato rispetto del diritto di privacy degli utenti del web.
A macchiarsi della colpa di violazione è una compagnia telefonica il cui nome non è stato reso noto e che, stando alle indagini del Garante, avrebbe riutilizzato le informazioni relative ai propri utenti per sottoporre pubblicità mirate e profilate. Nessuna tolleranza per i trasgressori, l’Autorità ha subito ammonito la Telco ribadendo il divieto assoluto di svolgere attività di profila zone degli utenti dell’universo web. Non la raccontava giusta la Telco, che aveva infatti dapprima chiesto al garante il via libera per la pratica monitoraggio garantendo che i dati sarebbero stati anonimizzati e, solo in seguito, utilizzati per i messaggi di advertising.
Tuttavia, da un’analisi l’Autorità avrebbe scoperto che “il processo che avrebbe dovuto celare l’identità del cliente era per sua natura reversibile, tanto che i servizi di profilazione svolti dalla società telefonica avrebbero potuto consentire di proporre all’utente offerte calibrate proprio sulla sua vita online”. I confini dell’ecosistema web si allargano, la Rete si espande e le abitudini dei cittadini evolvono. Progresso chiama progresso, e anche l’advertising trova nuovi lidi da occupare e tramite i quali guadagnare massima visibilità. Se ieri era la Tv, senza dubbio oggi la meta ambita da tutti è il web, che raggiunge in modo semplice e veloce ogni genere di target tramite smartphone, tablet, pc, e da poco anche dai Google Glass e iWatch. Tuttavia, come ci ricorda il Garante,il fine non giustifica i mezzi: con la privacy del consumatore non si scherza.