Il Garante della privacy ha autorizzato le società multinazionali e le imprese italiane al trasferimento dei dati personali dei propri clienti presso le aziende con sede negli Stati Uniti e aderenti al Privacy Shield, il nuovo patto per l’integrità delle informazioni sensibili siglato tra Ue e Usa e sostitutivo dell’accordo Safe Harbor, decaduto lo scorso anno a seguito della sentenza Schrems della Corte di Giustizia Europea.
L’autorizzazione, già pubblicata in Gazzetta Ufficiale, adegua l’Italia agli standard decisi dalla Commissione di Bruxelles, che ha riconosciuto al suddetto accordo un livello idoneo di protezione dei dati personali trasferiti dalla Ue alle organizzazioni residenti negli Stati Uniti.
Del resto, l’autorità italiana si riserva il diritto ultimo di effettuare in qualsiasi momento controlli atti a verificare la legittimità delle operazioni di interscambio dati, mentre la Commissione sottoporrà a monitoraggio costante il funzionamento di Privacy Shield, con controlli eseguiti con cadenza annuale: dopo il caso Nsa, la prudenza non è mai troppa.