Bitcoin è vulnerabile agli attacchi di potenziali cyber criminali. Un’ombra inquietante cala sul sistema internazionale dei pagamenti virtuali: la moneta “che non c’è”, ma che nel corso degli ultimi mesi ha rischiato di mettere in seria difficoltà la struttura finanziaria tradizionale, è ora sotto scacco di un bug da cui lo strumento che a tratti è parso poterci liberare dalla schiavitù dei tassi di cambio e della volatilità dei mercati potrebbe ricevere un duro colpo.
La notizia arriva dal report “Majority is enough: Bitcoin mining is vulnerable” e parla di un problema riscontrato dai ricercatori all’interno dello stesso algoritmo di generazione della moneta virtuale. La falla, nello specifico, riguarda il sistema di registro pubblico delle transazioni denominato blockchain: un sistema progettato per garantire la sicurezza delle transazioni, ma che in realtà pare vada in crash quando due blockchain differenti entrano in concorrenza, rendendo improvvisamente la struttura pubblica e trasparente. Un problema non indifferente, se è vero che gli stessi autori della scoperta lo definiscono strutturale, e che dovrebbe essere risolto modificando il protocollo di base, così da aumentare la soglia necessaria a eleggere un blockchain come pubblico, con l’applicazione di criteri casuali che, tra l’altro, sarebbero retro attivi.