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Italia nel mirino di Mirai

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Canale Sicurezza - Botnet Mirai

Italia nel mirino della botnet Mirai e vittima del data harvesting, cioè la raccolta dei dati personali degli utenti conservati in Rete con l’obiettivo criminale di rivenderli nel dark Web.

È questa la clamorosa notizia resa nota nelle ultime ore dagli esperti informatici Paganini e Odisseus e purtroppo confermata dal Computer Emergency Response Team, l’organo adibito alla sicurezza della Pubblica amministrazione italiana.

Stando a quanto specificato dai tecnici, infatti, la catena di dispositivi zombie che nello scorso mese di ottobre aveva messo fuori uso l’Internet delle cose sulla East coast americana ora sarebbe giunta anche nel Bel Paese, e sarebbe all’opera ai danni di server importanti come quelli di Telecom, Fastweb, Intesa San Paolo, le Università di Roma e Milano. Scopo dichiarato, la sottrazione del maggior numero possibili di informazioni dalla Rete, la scoperta delle vulnerabilità dei firewall nelle infrastrutture pubbliche e private, la costruzione di nuove armi cibernetiche per spostare sul Web il terreno di scontro geopolitico tra potenze.

Sebbene gli autori dell’attacco siano ignoti, è certo che l’attacco è stato condotto utilizzando una variante di Mirai, che a sua volta ha effettuato una violazione massiva degli smart device, sempre più presenti nella vita quotidiana degli internauti ma evidentemente anello debole della catena di sicurezza.

Non è un caso che l’Italia, dopo un 2016 negativo per quanto riguarda la garanzia degli standard di protezione della navigazione in Internet, si collochi al terzo posto nella classifica mondiale dei Paesi target delle botnet, con 140 siti attaccati dopo i 190 russi e i 4000 americani.

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