Google, maxi multa per i cookie

Un antivirus sul proprio Pc serve davvero? La provocazione, ci rendiamo conto, è un po’ forte, ma è quello che ci sentiamo di dire di fronte all’ennesimo caso di cronaca che vede coinvolti i big dell’It e le autorità internazionali deputate alla  tutela della sicurezza e della privacy.

Al centro del nuovo scandalo ancora una volta Google, che negli Stati Uniti potrebbe essere presto costretta a pagare una maxi multa da 17 milioni di dollari per chiudere il contenzioso aperto qualche mese fa con ben 37 Stati americani. Secondo le accuse mosse dai singoli Governi e rappresentate dal procuratore generale di New York Eric Schneiderman, il colosso di Mountain View tra il 2011 e il 2012 avrebbe applicato senza autorizzazione dei cookie sui browser di Apple e Mozilla, con l’obiettivo di tracciare comportamenti e preferenze online degli utenti.  Per intenderci, la mossa indebita di Google è il motivo di un fenomeno che sarà capitato a molti di voi, quando, poco dopo aver ricercato un determinato elemento sul motore di ricerca, ci ritroviamo improvvisamente e magicamente tempestati di annunci commerciali relativi a quello stesso elemento ricercato.  La colpa, appunto, è dei biscottini, che conservano memoria delle nostre navigazioni in Rete ma il cui uso da parte delle aziende è legittimo solo se autorizzato. “I clienti devono sapere se ci sono altri occhi che navigano nel Web con loro” ha affermato Schneiderman giustificando la richiesta di risarcimento. “Teniamo molto alla privacy e per questo abbiamo deciso di rimuovere i cookie che raccolgono informazioni personali dai browser dei nostri concorrenti” hanno candidamente risposto da Mountain View, aggiungendo di “augurarsi il rapido raggiungimento di un accordo con le autorità”.  D’altra parte, Google non ha motivo di preoccuparsi. Insieme ai nemici/amici Facebook e Microsoft è pronta infatti a generare nuovi biscottini condivisi.