Sarà la recente sensibilizzazione sui temi della It security, o la presa di coscienza degli utenti sui rischi effettivi che si corrono in Rete, o, ancora, l’esempio delle vittime che quotidianamente i cyber criminali mietono online.
Fatto sta che nel corso dell’ultimo mese Google ha ricevuto oltre due milioni di segnalazioni per la rimozione, dalle proprie pagine, di link sospetti. A confermarlo è la stessa multinazionale all’interno di un report dedicato, specificando che, al ritmo attuale, gli alert inviati sono 1500 al minuto.
Una media notevole, se si pensa che essa ammonta al doppio rispetto a un anno fa e che non è minimamente paragonabile al trend del 2011, quando le segnalazioni relative a link che potevano rimandare a contenuti pirata erano poche centinaia.
A farla da padroni i grandi nomi del copywriting, che tentano una disperata difesa contro il proliferare delle piattaforme di peer to peer illegale.
Nel dettaglio, tra le organizzazioni col maggior numero di richieste spicca Degban, specializzata nella protezione di diritto d’autore multimediale; poi la British Recorded Music Industry e la Recording Industry Association of America, che rappresentano l’industria musicale rispettivamente di Gran Bretagna e Usa: i nomi di dominio più frequenti dei link di cui è stata richiesta la rimozione sono Rapidgator.net, 4shared.com e uploaded.net.