Questo fine settimana Anonymous è tornato all’attacco sferrando un duro colpo contro i siti web governativi israeliani compresi quelli della Polizia, dell’ufficio del Primo Ministro e dell’Autorità di Sicurezza Israeliana. L’Operazione Israele, così è stata chiamata, sembra abbia miliardi di dollari di danni, nonostante i funzionari abbiano minimizzato l’accaduto.
Il sito del Ministero della Difesa è stato messo offline. Il collettivo hacktivist ha rivendicato l’attacco attraverso tweet: “Il gruppo stima che # OpIsrael ha causato più di $ 3 miliardi di
dollari in danni, l’hacking più di 100.000 siti web, 40.000 account Facebook, e 30.000 conti bancari appartenenti a israeliani”. Tuttavia, secondo Ben Ysrael del Nationa Cyber Bureau l’ampiezza dell’attacco ai siti governativi chiave non ha avuto un impatto così significativo e afferma che Anonymous non abbia le competenze sufficienti per danneggiare le infrastrutture vitali del paese, il suo scopo è piuttosto quello di “fare rumore” su questioni che gli stanno a cuore. Infatti, I gruppo ha minacciato di “disgregare e cancellare Israele dalla cyberspazio”, per protestare contro il suo maltrattamento dei palestinesi.
La risposta del hacker israeliani è stata immediata tanto che hanno penetrato il sito web associato alla campagna di Anonymous – www.opisrael.com – sostituendo i contenuti con quelli pro Israele. Ma gli scambi non si fermano, infatti, da pochi minuti circola la notizia su Twitter che anche in Italia il sito di Radio Shalom è stata hackerato, in home page compare il video di Ahmad Yassin, sceicco leader di Hamas ucciso nel 2004.