Cyberspionaggio avanzato, e Usa e Australia cadono di nuovo ai piedi della Cina. L’ultimo colpo grosso degli hacker di Pechino non passa certo inosservato e mette in allarme il mondo intero. Secondo quanto appreso da alcuni giornalisti del Washington Post, entrati in possesso della copia di un rapporto riservato dei servizi segreti, un gruppo di hacker asiatici sarebbe riuscito a introdursi nei sistemi informatici dell’Intelligence statunitense e fare bottino di dati estremamente riservati circa i sistemi di armamento Usa. Rimane ancora ignoto il modo in cui i criminali del web siano riusciti ad intrufolarsi nei sistemi a stelle e strisce, ma certo è che il colpo sferrato dai cinesi vale oggi miliardi di dollari. Il gruppo di hacker è, infatti, ora in possesso di documenti circa il sistema missilistico Usa Patriot, del JET F/A, del V-22 Osprey e dell’elicottero Black Hawk.
L’attacco firmato da Pechino, inoltre, non si limiterebbe solo agli Stati Uniti e pare abbia raggiunto anche anche l’Australia, che infatti sarebbe stata vittima di un’intrusione e del conseguente furto di alcuni piani segreti relativi alla costruzione della nuova sede dell’Australian Security Intelligence Organization. Difficile non pensare a come i ripetuti e sempre più sofisticati attacchi da parte di gruppi hacker alla sicurezza nazionale non possa ricadere anche su aziende, banche e organizzazioni: fatti che non smettono di ricordarci che proteggere è meglio di curare.