In Italia ha coinvolto circa 10.000 computer, che la Polizia Postale ha provveduto a identificare e a mettere in sicurezza. Ma altrove i danni creati sono molto più gravi. Parliamo di Cryptolocker e di P2PZeus, due pericolosissimi malware che le forze dell’ordine di ben undici Paesi, in collaborazione con aziende ed esperti di sicurezza cibernetica, stanno procedendo a debellare. L’operazione, denominata in codice GameOverZeus e condotta in collaborazione tra Fbi ed Europool, ha infatti l’obiettivo di smantellare una rete mondiale di botnet che in questi mesi ha mietuto vittime per svariati milioni di euro.
I due malware, infatti, agiscono secondo una procedura ormai nota agli esperti di cyber crimine ma non per questo non efficace: Cryptlocker e P2PZeus bloccano il computer dell’utente e crittografano i dati rendendoli inaccessibili, con la richiesta di un riscatto per il relativo sblocco; in alternativa, il sistema è in grado di prelevare direttamente le credenziali finanziarie delle vittime designate.
Responsabile della botnet, che a oggi ha totalizzato introiti per 27 milioni di euro, una vecchia conoscenza delle forze di polizia: il russo Evgeniy Bogachev, residente a Pittsburgh e già diventato uno dei ricercati più famigerati.