Scandalo Prism, a un anno esatto dalle rivelazioni choc sulle attività di spionaggio globale messe in atto dalla Nsa americana arrivano le prime, concrete, conseguenze della condotta assunta dall’Intelligence a stelle e strisce. Reazione comprensibile nelle cause ma assolutamente imprevedibile nei suoi sviluppi. Proprio così, perché tutto potevamo supporre circa l’indignazione che avrebbe mosso la cancelliera tedesca a esibire il proprio risentimento verso la Casa Bianca una volta venuta a conoscenza della presenza, sul territorio tedesco, di due spie americane sotto copertura quotidianamente impegnate a carpire informazioni dai server governativi di Berlino e per questo immediatamente espulse, tranne che la conseguente scelta da parte del Bundestag fosse quella di tornare a utilizzare le macchine per scrivere. Avete letto bene: come già un anno fa al Cremlino per ordine del leader Vladimir Putin, ora anche in Germania tutte le operazioni che hanno a che fare con la redazione e l’interscambio di dati riservati e confidenziali passeranno rigorosamente dai tasti dei vecchi, ma sempre affidabili, dispositivi analogici. “Il nostro lavoro, d’ora in avanti, verrà svolto su macchine per scrivere, non su computer” ha dichiarato il capo del comitato investigativo parlamentare Patrick Sensburg. Ritorno al futuro?
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