Samsung TV, parte la denuncia degli utenti Usa

Avevamo posto il problema già qualche settimana fa, quando, da queste colonne, avevamo avvertito circa il rischio che si annidava all’interno delle Smart Tv Samsung: dispositivi intelligenti capaci di spiare le conversazioni domestiche degli utenti.

Il problema risiedeva nelle funzionalità di tracciamento e di analisi vocale delle Tv, in certi casi fuori controllo e perciò in grado di registrare senza il comando esplicito dei proprietari.

Un sospetto che evidentemente non corrispondeva a un eccesso di zelo se è vero che poche ore fa, impegnata nelle manifestazioni del Mobile World Congress 2015, Samsung ha ricevuto la comunicazione di una possibile indagine federale da parte della Federal Trade Commission degli Usa.

A chiamare in causa il massimo organo di regolamentazione del commercio la Epic (Electronic privacy information center) che avrebbe citato il colosso sudcoreano proprio in relazione alle pratiche di rilevamento dati poco chiare di cui sopra.

Al centro della probabile inchiesta, sollecitata dalle lamentele raccolte degli stessi clienti e ruotante attorno a un’eventuale violazione delle norme statunitensi a protezione della privacy, sta appunto il servizio di riconoscimento vocale denominato Nuance Communications, che a questo punto potrebbe aver trasformato i TV set Samsung in veri e propri strumenti di spionaggio remoto.

Da parte sua, l’azienda continua a ribadire che le funzionalità di registrazione dei dati vocali sono ben indicate all’attenzione dell’utente e che le criticità legate a sistemi di crittografia non ineccepibili, vero motivo del clamore, riguardano solo un numero limitato di dispositivi, per altro poco recenti.

Ma al suddetto problema se ne aggiunge un altro. Sembra infatti che anche la qualità delle restanti applicazioni online non sia esente da problematiche di stabilità.

Un problema sicurezza, insomma, esiste. E va risolto.