Masque ammazza Apple

Masque è l’attacco su vasta scala lanciato dai soliti hacker cinesi contro il sistema operativo iOs e recentemente portato alla luce dai ricercatori della società specializzata FireEye.

Da sempre sinonimo di affidabilità e di impenetrabilità contro malware di ogni sorta, alla luce degli ultimi sviluppi in campo cibernetico possiamo dire che Apple non possa più meritare tale nomea; o, comunque, che sia in buona compagnia di Android, Microsoft e Rim nella lotta senza quartiere contro il cyber crimine.

Nella fattispecie, stando alle analisi effettuate, il malware individuato non farebbe distinzione tra i dispositivi iOs aggiornati alla release 7 o 8, oppure dotati o meno di software aggiornato tramite jailbreak: avvalendosi delle chiavi di criptazione involontariamente fornite dall’utente con l’accettazione della proposta, fraudolenta ma ben dissimulata, di installare giochi o app, Masque sfrutta in automatico tutte le vulnerabilità di conseguenza aperte nel sistema, sia attraverso il canale wireless che in modalità Usb, rivelandosi in breve tempo in grado di trasferire su un server remoto tutti i dati relativi all’interscambio di posta elettronica o alle attività di home banking eseguiti tramite i device presi di mira.

I rimedi suggeriti da FireEye per limitare il malware e di cui i tecnici della società avrebbero dato notizia a Cupertino già nello scorso mese di luglio, non sono particolarmente sofisticati, ma a quanto pare efficaci: non accettare app dagli sconosciuti, installarne di nuove solo tramite l’App Store, accertarsi di non avere installati profili enterprise per la fornitura di app non previsti sul proprio smartphone o tablet.

Il che può significare anche che, allo stato dell’arte, un antidoto contro Masque non c’è.